Tuesday, February 28, 2023


 Il Mondo di Lily

Avvolta nel suo giaccone a tasche ampie, Lily si recò in cucina per una veloce colazione prima di incamminarsi per la scuola.
Vedere la madre distesa sul divano, accelerò i battiti del cuore. Dalla bocca semiaperta usciva un sibilo e un braccio penzolante sfiorava il tappeto.  Pensò che sua madre ci era ricascata, si era stordita di whiskey prima di crollare sul divano. Con cautela, per non svegliarla, le sistemò le braccia, la coprì con la leggera trapunta e le sfiorò la fronte con un bacio.
In strada fu accolta dai profumi che impregnavano l’aria, dalla primavera che stava conquistando il suo spazio nel cielo di Boston. Camminando con le mani sprofondate nelle tasche, accarezzò i piccoli tesori che passavano da giacche invernali a quelle primaverili; tesori come il piccolo porta spiccioli con le iniziali del padre, la loro foto in un ciondolo. Sentirli tra le mani l’aiutava a proseguire, credere, a donarle quell’espressione sognante con mezzo sorriso e occhi luminosi.  La preoccupazione per la madre si attenuò. Non  beveva più così spesso, erano episodi dilazionati nel tempo, Lily capiva. Da quando il padre non era più con loro, la mamma si sentiva svuotata. Un anno era troppo corto per affrontare la realtà, la solitudine.
Lily aveva superato l’iniziale sconquasso emotivo. Lei vedeva ancora il suo papà e oggi era un giorno speciale perché avrebbe pranzato con lui nel diner vicino al parco; lo facevano sempre il mercoledì da quando aveva cinque anni e ora ne aveva sedici. C’era stata una pausa dolorosa, ma ora era tutto come prima.

In classe, l’insegnante la richiamò più volte per la sua presenza solo fisica. Lily sentiva senza ascoltare persa nell’attesa, nell’eccitazione del suo imminente incontro.
Il suono della campanella la fece balzare dalla sedia; un saluto frettoloso all’insegnante e agli amici e poi di corsa attraverso il parco per arrivare al diner per prima. Ma lui era già in attesa e la strinse in un abbraccio che sapeva di tenerezza, amore, preoccupazione.
Si sedettero nell’angolo più appartato, “lontani dalla pazza folla” citò Lily.
̶  Come va, piccola? Vedo un’ombra nei tuoi occhi. È per la mamma?
̶  Sì! L’ha fatto ancora, papà, ma non succede così spesso. Ha ripreso a lavorare e questo è importante. Se solo potesse vederti…
̶  Lo sai che non è possibile, Lily. Peggiorerebbe le cose. Tu devi aiutarla ad andare avanti.
̶  E noi, papà, possiamo vederci più spesso? Io vivo per questi mercoledì. Mi aiutano ad affrontare ogni singolo giorno, mi danno il coraggio per sostenere la mamma e me stessa.
Vide il volto del padre adombrarsi, come fosse calato un velo di nebbia tra loro. Nei pochi minuti di silenzio, Lily strinse con forza la loro foto nella tasca e riuscì a ricacciare le lacrime che pulsavano sotto le palpebre.
̶  Lily, tesoro, ne abbiamo parlato altre volte. Ci sono difficoltà che devo superare per arrivare al nostro appuntamento; non sono sicuro di poter continuare con i nostri mercoledì. Sono previsti spostamenti, obbligatori, allo scadere dell’anno. Più lontano. Non voglio vedere quell’espressione triste, Lily. Ti prego, sorridi. Se non posso venire, mi sentirai. Sarò sempre presente per te.
Lily deglutì per far scendere il nodo che sentiva in gola. Temeva il momento, era spaventata dall’annunciato allontanamento che da qualche tempo s’insinuava nei loro discorsi.
Parlarono ancora. Meglio dire che Lily lo inondò di parole, progetti, speranze, mentre
continuava a stringere la foto nel tentativo di traslare i loro volti sulla pelle.

Con un sussulto, guardò Jenny, la cameriera, che le stava parlando.
̶  Ciao, Lily. Puntuale come il mercoledì.   
La donna sentì un brivido e si girò. Forse era l’aria che proveniva dalla finestra aperta, pensò. Eppure non c’era un alito di vento.
̶  Allora cosa ti porto, cara?
̶  Il solito: un sandwich al prosciutto, una coca-cola e una birra analcolica. Grazie

Jenny, ancora una volta, come ogni settimana da mesi, frenò l’istinto di chiedere perché ordinasse una birra che restava intatta sul tavolo quando la ragazza se ne andava.  Per motivi che non sapeva spiegare, sentiva che quella domanda avrebbe turbato Lily e infranto quell’aura misteriosa che la avvolgeva.

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