Perdita di Identità
Ero una piccolo spiaggia sabbiosa in una vita
precedente. Ero felice
e non mi lamentavo mai anche se l’oceano si prendeva ogni libertà con me -
giocava duro in tutte le stagioni e io sopportavo i suoi schiaffi d’acqua,
ingoiavo la sua furia salata, ammassavo stelle marine e alghe
dietro le spalle rocciose mentre i granchi solleticavano la mia pelle.
Era bello quando le giornate di sole
portavano i bimbi a giocare da me -
Seduti a gambe incrociate, mi trasformavano in castello con torri di
conchiglie e stecchi o mi lisciavano per
giocare a biglie. Una volta mi hanno
dato forma di donna con lunghe gambe, un
volto senza bocca e telline per occhi.
Era ieri o una vita fa quando un cormorano
volò da me e si acquattò
sulla roccia, che una volta segnava il mio limite, emettendo grida
stridule alle mie gambe trascinate dentro al possente oceano.
Sento ancora i fischi del vento, il rimbombo
di un tuono errante
e il galoppo delle onde che stanno portando via il poco di me rimasto.
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Loss of Identity
I was a tiny, sandy beach in a former life. I
loved it,
never complained though the ocean had carte
blanche on me -
he played rough in all seasons, but I endured
water slaps,
swallowed salty rage, stored sea stars, heaped
weeds behind
my rocky shoulders while crabs tickled my
skin.
It was good when sunny days sent children to
play with me.
They sat, cross-legged, and made me into a
castle with stick-towers
and seashells or patted me smooth to play marbles. Once they shaped
me a woman with legs, a face with no mouth,
clams for eyes.
It was yesterday or a life ago when a
cormorant flew and perched
on the rock that used to mark my place, he
shrieked to my sand
legs pulled away and swallowed by him, the
mighty ocean.
I still hear the wind's whistles, the breaking
of errant thundering,
the heavy galloping of waves taking away what
is left of me.
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