Thursday, May 11, 2023

 Il Mondo di Alina

Alina è una ragazza strana. Lo dicono tutti in famiglia, e in paese la chiamano Strambalina; lei non se ne cura. Legge, legge molto. Quando non legge cammina lungo il fiume, attraversa gli intrichi del bosco e lei tocca, annusa, ascolta e compone storie per chi vuole ascoltare.
Oggi, seduta sulla riva del fiume, raccoglie ciottoli; li sceglie passando le dita sulla levigatezza, li lancia in aria e osserva la loro parabola prima di cadere, percepisce l’eco della musica sepolta tra gli strati.
Fantastica su come ogni ciottolo indossi il costante lavorio di carezze acquee dal fiume, il fluire di tempo e spazio.
Con ciottoli, pensa, può creare ponti stagliati contro il lontano orizzonte, un canto per i viaggiatori disposti ad ascoltare un continuum proteiforme
tra passato e presente. Ne riempie un cestino con quelli più bianchi, lisci, senza crepe, li dipinge con i colori dell’arcobaleno per un mandala.




Alina’s World
Alina is a funny kind of girl. Everyone in the family says it, and in the village they call her Funnyalina; She doesn't care. She reads, reads a lot. When the girl is not reading she walks along the river, crosses the tangles of the forest and touches, smells, listens and composes stories for those who want to listen.
Today, sitting on the river bank, Alina collects pebbles; She chooses them by passing her fingers on their smoothness, throws them into the air and observes their parable before falling, perceives the echo of the music buried in between layers. She fantasizes about how each pebble wears the constant work of water caresses from the river, the flow of time and space. With pebbles, she considers, one can create bridges silhouetted against the distant horizon, a song for travelers willing to listen to a protean continuum between past and present. The girl fills a basket with the whitest, smoothest, crack-free ones, paints them with rainbow colors for a mandala.